Venezia, 9 luglio 2014 – Come trasformare l’innovazione in opportunità concrete di lavoro, come sfruttare il digitale quale grande opportunità per il riposizionamento di figure professionali e quindi sconfiggere la disoccupazione? Come formare correttamente i nativi digitali?
Meno del 2% delle imprese europee sfrutta appieno le potenzialità dell’era digitale. Più di 3,5 milioni di giovani disoccupati in Italia ad altissima formazione possono trasformarsi da grande criticità in grande opportunità, se il contesto europeo saprà favorire un terreno di crescita e sviluppo per le piccole e grandi eccellenze del vecchio continente. Sono solo alcuni dei punti emersi in occasione di eSkills for Growth, la giornata di confronto sulle esperienze digitali e le politiche europee organizzata da Anitec assieme ad Iwa, ospiti del Telecom Italia Center di Venezia con il supporto di Cisco e di FacilityLive, in occasione di Digital Venice.Cristiano Radaelli, presidente Anitec, ha introdotto i lavori sottolineando come “nonostante l’alto livello di eccellenze innovative sia in Italia, sia in Europa, il nostro continente è più indietro rispetto agli altri quanto a propensione all’imprenditorialità digitale”. Per questo, il ruolo dell’Unione Europea è fondamentale nella messa in rete delle migliori pratiche. Come rilevato da Roberto Viola, Direttore Generale aggiunto DG Connect della Commissione Europea, “nella strutturazione dei programmi scolastici è fondamentale fornire strumenti concreti agli studenti, per permettere loro di interfacciarsi quanto prima col mondo del lavoro”. A questo scopo, ha annunciato dall’11 al 17 ottobre 2014 la EU Code Week 2014, per promuovere una più ampia conoscenza dei linguaggi di programmazione presso tutti gli studenti, non solo quelli avviati alle professioni informatiche. “Ringrazio Anitec – aggiunge Viola – e Digital Europe per l’impegno messo a livello italiano ed europeo per la promozione delle competenze digitali e dell’imprenditorialità innovativa. L’economia globale si sta trasformando in digitale e l’Ict non rappresenta più un settore, ma la fondazione di un’economia moderna e innovativa”. Secondo André Richier, principal administrator della Commissione Europea, Dg Economia e Impresa, un grande problema è costituito dalle professionalità “medium skilled”, motivo per cui le nuove tecnologie non possono non essere conosciute e possedute in maniera meno che completa, per rendere un contesto socioeconomico competitivo. Le esperienze che si sono confrontate nell’arco della giornata hanno messo a nudo grandi potenzialità anche del contesto strettamente italiano. Tra gli interventi, quelli di Stefano Quintarelli, dell’Intergruppo parlamentare per l’innovazione e il digitale, Alessandra Poggiani, Direttore Generale Venis, Lucilla Sioli, head of unit della Dg Connect della Commissione Europea, Anna Masera, capo ufficio stampa della Camera dei Deputati e Rosamaria Barrese, dell’Agid.
Hanno parlato di noi anche molte testate giornalistiche (online), di seguito i link:
http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=33739
http://www.linkiesta.it/blogs/storie-digitali/digital-venice-lo-spread-digitale-costa-36-miliardi
Di seguito invece non perdetevi i video proiettati durante l’evento:
https://www.youtube.com/watch?v=Ry-u86rM7ww
https://www.youtube.com/watch?v=touRzpD_lRk